Sembra che attualmente si stia verificando una crisi che riguarda il futuro di molti professionisti della Musica.
Ogni giorno in redazione arrivano curriculum d’artisti con percorsi di studio molto importanti che ci chiedono opportunità lavorative..Come mai?
Dobbiamo, forse, pensare che la crisi sia in relazione con quella generale del mondo del lavoro o forse il discorso è diverso, è più ampio?
A Cosenza è nata la prima Associazione Musicisti Professionisti (tutte le informazioni le trovate sul sito http://www.ampitalia.org), che si presenta con quattro punti molto interessanti:
Promuovere la nascita di una coscienza di categoria fra tutti i musicisti professionisti.
Sensibilizzare l'opinione pubblica sul valore dell’arte musicale e sul valore professionale del
lavoro del musicista.
Contribuire al potenziamento delle politiche culturali attraverso proposte legislative attente
alla difesa dei valori dell’arte e della professione dei musicisti.
Tutelare gli interessi morali ed economici dei musicisti professionisti ed il loro prestigio nella
società.
Sicuramente questa è un’iniziativa d’evidenziare e tutti possiamo apprezzarne la validità.
Ma come mai l’esigenza, oggi, di creare un’associazione musicisti?
Potrebbe segnalare un problema inquietante, una specie di crisi d’identità del settore musicale che, forse, non si sente abbastanza valutato all’interno del mondo del lavoro?
E voi cosa ne pensate: dopo il conservatorio che futuro ci attende?