Sono Pianista. Non dovrei scrivere, e so benissimo di non dar prova, qui, di tutto il talento delle mie dita, ma ho delle confessioni da fare. Devo parlare. Devo raccontare come ho ucciso un uomo.
Con questo attacco improvviso siamo trascinati dietro le quinte del prestigioso Concorso Chopin di Varsavia: incerto sul proprio talento artistico, l'io narrante, un giovane pianista francese, ha accetato di partecipare per insistenza del grande Pietr Ostreich, pianista amatissimo, tutto genio e sregolatezza, ora presidente della giuria. L'atmosfera sovraeccitata delle prove, la spasmodica partecipazione del pubblico, il clima magico e surreale delle città avvolgono il concorrente in un intenso crescendo scandito dalle entrate di altri personaggi: tre donne bellissime e sfuggenti. Attorno al concorrente francese si addensano strani segnali di rovina e di sofferenza: un diario emerso dalla nera palude del passato nazzista.
Fino a quando si arriva al diabolico movimento finale, coincidente con l'esecuzione magistrale del Mephisto - Walzer di Liszt, un brano capace di scatenare le forze demoniache sopite, una musica che uccide. Rapinoso come la sonata Lisztiana, entusiasmante come un'esibizione virtuosistica, quasto romanzo segna il debutto di un giovane talemto che sa percorrere l'intera tastiera della scrittura, dai suoni acuti dell'ironia alle note gravi che sodano l'abisso.