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LABORATORIO COSTRUZIONE STRUMENTI - __________________________________________________________
Autore: Nicola Corti

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LABORATORIO COSTRUZIONE STRUMENTI E OGGETTI SONORI OVVERO LABORATORIO DI COSTRUZIONE MUSICALE

(di Nicola Corti, Firenze ottobre 2000)
Tutta la musica, ad eccezione del canto, è prodotta attraverso strumenti musicali e/o oggetti sonori. Non esiste genere musicale che non abbia bisogno dei propri specifici strumenti. Anche la musicoterapia ha un proprio strumentario di base.
Ci sono strumenti complessi e strumenti più accessibili all’essere suonati.Ogni strumento ha una propria voce ed un proprio gesto musicale, come pure una propria forma, colore ed a volte anche odore.
Normalmente chi pensa di iniziare a far musica, pensa subito ad uno strumento gia esistente, non pensa invece che magari la propria musica abbisognerebbe di uno strumento particolare che ancora non è stato commercializzato, standardizzato, codificato o costruito.
La questione diventa ben più evidente nel caso della musicoterapia, dell’educazione musicale e dell’animazione musicale, infatti, scoprire lo strumento più adatto ad una specifica applicazione è cosa di fondamentale importanza e quindi l’avere a disposizione strumenti e oggetti sonori di vario tipo è indispensabile.
I motivi che spingono alla realizzazione di un laboratorio per la costruzione di strumenti musicali e oggetti sonori sono molteplici, non ultimo il fatto di potersi costruire uno strumentario a basso costo magari riciclando materiali inutilizzabili. Costruendo strumenti è possibile partire dai gusti, dalle aspirazioni, dalla fantasia e dalle potenzialità specifiche dell’utente con un progressivo apprendimento di nozioni relative allo strumento costruito e a metodologie di lavorazione.
Lo strumento in questione inoltre gratifica il costruttore e crea in questo un legame affettivo ben più importante che con uno strumento anonimo. Il laboratorio musicale fa vivere inoltre una diversa dimensione della musica, quella che non è dei conservatori o delle sale da concerto e neanche quella delle feste da ballo o dei concerti rock, ma neppure quella di un incontro di musicoterapia o di una lezione di musica. Costruendo strumenti si può parlare di loro e di noi, si può stare ad osservare come lavora un compagno oppure si può ascoltare musica a programma o fischiettare una canzonetta mentre si lavora, si può inoltre provare il nostro strumento in fase di realizzazione udendone i primi vagiti.
Oltre a tutto quello che è stato detto ci sono una miriade di attività che possono nascere come conseguenza al laboratorio di costruzione musicale creando una rete con l’ambiente sociale circostante e con le realtà del lavoro (artigianale, commerciale ed industriale) presenti sul territorio, ad esempio mostre degli strumenti realizzati, spettacoli particolari ed originali, fiere, mercati, realizzazione di musiche e suoni nuovi altrimenti irrealizzabili, musiche d’insieme con organici non convenzionali. Altro aspetto non meno importante è che possono essere realizzati strumenti con note diverse dalle 12 da noi anche troppo conosciute, ad esempio strumenti quartitonali, pentafonici, ad ottavi di tono, a temperamenti differenti dal nostro, a scale naturali, etniche o intonate diversamente secondo i nostri gusti. Sì possono realizzare inoltre, oggetti sonori dal suono o rumore complesso. In questa nuova dimensione l’accademismo perde di significato ma in compenso acquistano valore la creatività e la peculiarità delle persone, in qualsiasi situazione fisica o psicologica che siano.
Il valore educativo del laboratorio di costruzione musicale può essere visto come integrato ed integrante in altre attività quali la drammatizzazione, l’educazione musicale, la storia dei popoli, la matematica, la geometria, la fisica, il disegno, le applicazioni tecniche, la composizione, la geografia, l’educazione artistica, la psicologia e la psicomotricità.

Dall’esperienza fatta si può affermare che questo tipo di attività si adatta a diverse tipologie di utenti, bambini, ragazzi, portatori di handicap, tossicodipendenti, anziani, disadattati, psicotici ed addirittura malati del morbo di Alzheimer ed ai musicisti. Chiaramente ogni utenza necessita di propri accorgimenti, tempi e progetti e in ogni modo, giacché l’attività parte dalla persona e dalle sue scelte, sì riesce sempre a realizzare dei percorsi creativi.

 

 
       
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