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Articolo di cybermed
 
Crescere con la Musica
 
“Nati per la musica” – il progetto per la diffusione della misura dai zero ai 6 anni – racconta i suoi progressi al XIX Congresso dell’Associazione Culturale Pediatri (ACP) “Relazioni per crescere - Il bambino nel contesto relazionale: basi biologiche e implicazioni cliniche e sociali”. “Nati per la musica” (NpM), promosso dall’ACP in collaborazione con la Società Italiana per l’Educazione Musicale (SIEM) e con il Centro per la Salute del Bambino (CSB), è venuto alla luce nel 2004 sulla scia del successo del progetto “Nati per Leggere”.

NpM si propone di sostenere – con il coinvolgimento di pediatri, genitori, ostetriche, personale che opera nei consultori, asili e scuole – attività che mirino ad accostare precocemente il bambino al mondo dei suoni e alla musica. Una delle proposte è infatti quella di avvicinare alla musica i bambini ancor prima di nascere, dal sesto-settimo mese di vita intrauterina, attraverso il canto della madre. I pediatri che aderiscono a NpM informano i genitori già alla prima visita in ambulatorio sulla opportunità che l’ambiente in cui il bambino cresce sia musicalmente stimolante affinché egli possa sviluppare sensibilità e propensione alla musica. Mentre i corsi preparto o i consultori possono avvicinare la futura mamma a NpM già durante la gravidanza.

“Un ambiente musicalmente stimolante, dove i genitori propongono ai bambini di giocare con la voce e con i suoni, rafforza il legame affettivo all’interno della famiglia ed è terreno favorevole nel quale si possono sviluppare le esperienze musicali successive”, spiega Stefano Gorini del progetto NpM, nella sessione del Congresso dedicata al sostegno alla genitorialità. “L’atto del cantare insieme, del muoversi all'ascolto della musica, del ballare, oltre al senso di unione e di fusione delle voci delle persone che partecipano, è un atto piacevole per tutti specie per il bambino: concorre a stabilire un legame più stabile e continuo e a modulare la comunicazione genitore-figli su più canali sensoriali e linguistici”.

La musica rappresenta anche un mezzo per comunicare e interagire con gli altri e con l’ambiente, ed è fra le altre cose uno stimolo per conoscere e sviluppare le proprie potenzialità espressive e creative, in particolare quelle musicali.

Gli obiettivi

Diffondere presso i pediatri conoscenze in campo neurofisiologico in riferimento al rapporto tra musica e sviluppo cognitivo;

informare e sensibilizzare genitori, pediatri ed educatori sull’importanza dell’espressione sonoro/musicale e della pratica musicale nella crescita della persona intesa nella sua globalità;

fornire indicazioni e stimoli su come proporre musica in maniera non occasionale fin dai primi mesi di vita del bambino e nel periodo prenatale;

rilevare, conoscere ed incentivare esperienze musicali significative in atto con bambini nelle prime fasce d’età e promuovere nuove iniziative.

Le iniziative

NpM propone diverse iniziative e programmi di lavoro ma il progetto può assumere connotazioni diverse a seconda dei contesti e dei bisogni locali:

incontri con le gestanti nell’ambito dei corsi preparto per sensibilizzare le future mamme sull’importanza della musica e incoraggiarle a cantare e ad ascoltare la musica sia durante la gravidanza che dopo la nascita del proprio figlio;

iniziative finalizzate a sensibilizzare i pediatri di famiglia e le famiglie;

laboratori musicali e lezioni-concerto di musica dal vivo nelle scuole e negli asili nido;

interventi negli ospedali, per migliorare la qualità dell’accoglienza e della vita dei piccoli pazienti e di tutti gli attori presenti nei reparti (familiari, medici, infermieri, volontari e visitatori ecc.);

iniziative di formazione per educatori e animatori specializzati nelle prime fasce d’età;

confronti e approfondimenti.

I primi passi

NpM è in continua espansione, a dimostrazione del grande interesse che in questi anni sta crescendo intorno al tema della musica nell’età infantile. Diverse sono sino ad ora le iniziative già realizzate o di prossima attuazione. A Cesena e Verona sono in corso dal 2006 importanti interventi che coinvolgono sinergicamente diverse componenti e risorse del territorio. Altre iniziative sono state realizzate a Trieste e Novi Ligure e sono in fase di attuazione a Torino, Livorno e Rimini. Numerosi sono i contatti per l’attivazione di nuove collaborazioni con associazioni culturali e musicali che operano nella fascia d’età 0-6 in diverse città italiane.

Stefano Gorini, pediatra di famiglia, presenta “Nati per la musica: sviluppi e prospettive” nella sessione “Sostegno alla genitorialità: Nati per leggere, nati per la musica” del XIX Congresso ACP (Trani, BAT) è in programma per venerdì 19 ottobre, ore 14.30. Moderatori della sessione: Stefania Manetti (pediatra di famiglia, Sorrento) del progetto “Nati per le leggere” e Giancarlo Biasini (Centro per la Salute del Bambino, direttore Quaderni acp). Interverranno Robert Needlman (Department of Pediatrics, Case Western Reserve University, Cleveland, OHIO, USA) del progetto Reach Out and Read al quale “Nati per le leggere” si è ispirato, e Johannella Tafuri (docente di Pedagogia musicale presso il Conservatorio di Bologna impegnata nelle ricerche dello sviluppo musicale infantile e della creatività musicali) che presenterà i risultati di una ricerca sul progetto “In canto”.

APPROFONDIMENTI

Crescere con la musica

Creare un ambiente musicalmente stimolante in famiglia rafforza il legame affettivo del bambino con i genitori e i fratelli ed è terreno favorevole nel quale si possono sviluppare le esperienze musicali successive. L’esperienza musicale permette di accostare la persona, fin dalla più tenera età, ad esperienze che favoriscano lo sviluppo di un’attitudine culturale ad apprezzare ciò che è bello e a maturare un senso estetico consapevole. Attraverso la musica il bambino può inoltre sviluppare le proprie capacità di ascolto e di osservazione dell’ambiente sonoro; imparare ad esprimere idee ed emozioni; sviluppare le proprie capacità sia comunicative che immaginative e creative. Ancora: “fare” musica può accrescere le capacità di concentrazione e memoria , abituare al controllo della emotività; rafforzare l’autostima e abituare al rispetto verso le norme sociali e verso gli altri.

Avvicinare il bambino alla musica: quando, come e dove

Da prima ancora della nascita, a partire dal sesto-settimo mese di gestazione quando il feto inizia a sentire e a rispondere ai suoni presenti nell’utero. Diversi studi dimostrano che il neonato è in grado di “ricordare” le canzoni e i brani musicali che la mamma gli cantava o gli faceva sentire ancor prima di nascere. Il suono può rappresentare quindi un importante strumento di comunicazione e rafforzare quel legame profondo tra la madre e il figlio che si crea già prima della nascita.

Dopo la nascita, la famiglia rappresenta il primo luogo dove proporre dei momenti di condivisione durante i quali il bambino possa partecipare con i genitori e i fratelli all’ascolto della musica anche cantando, battendo le mani, ripetendo e memorizzando: importante è il fatto che il bambino, se lo desidera, partecipi attivamente e si diverta e che inoltre possa provare la soddisfazione di produrre lui stesso i “suoi” suoni con la voce o anche eventualmente con strumenti improvvisati.

La scelta della musica da ascoltare

Non esistono preclusioni e ogni genere musicale può andare bene: dalla musica classica, o popolare ai brani pop, dalle canzoni country alle filastrocche. L’importante è che siano motivi graditi anche al bambino e che si evitino repertori estremamente percussivi che potrebbero essere di disturbo alla sensibilità del piccolo. Musica per bambini non vuol dire necessariamente musica banale. Fornire al bambino musica di qualità è infatti importante per lo sviluppo della sua sensibilità musicale.

La musica per tutti…

Il desiderio da cui parte il progetto si può sintetizzare riprendendo una frase del musicista ungherese S. Kodaly: “La musica non privilegio di pochi ma patrimonio di tutti”. Per questo è fondamentale che il mondo in cui si cresce sia musicalmente stimolante – conclude Stefano Gorini, augurandosi che molti pediatri aderiscano a questo nuovo progetto per promuovere e sostenere presso le famiglie quel complesso di attività che possano accostare il bambino alla musica, componente irrinunciabile per la crescita dell’individuo inteso nella sua globalità. Solo gli utenti registrati possono scrivere commenti. Per favore vai alla home page del sito e registrati in una delle aree riservate.