"Sta mutando il modo in cui i consumatori scelgono di ascoltare musica: l'esplosione del mercato digitale in tutte le sue forme farà registrare nel giro di uno o due anni una crescita in grado di bilanciare ampiamente il declino dei tradizionali canali di vendita". Con queste parole si esprime Alain Levy, amministratore delegato del gruppo britannico Emi, in un'intervista di Giancarlo Radice pubblicata in data odierna sull'inserto CorriereEconomia del Corriere della Sera. "Grazie a Internet - dichiara Levy -stiamo assistendo al diffondersi di nuovi atteggiamenti.
Aumenta il numero di chi, dopo aver acquistato il brano di un artista ne compra un altro poi un terzo e alla fine tutto l'album. Scaricare file musicali costa poco e, se si possiede una connessione a banda larga, è anche molto veloce". Ma il capo della Emy precisa: "Se parliamo di supporti fisici la pirateria non sta diminuendo, soprattutto in Asia, in America Latina e nell'Europa del Sud, dalla Grecia alla Spagna e Turchia dove la percentuale di cd illegali va dal 25% al 35% del totale".
E Levy conclude: "Se parliamo di pirateria via Internet, il fatto che non aumenti rispetto agli anni passati va interpretato come un dato positivo".
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