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Poesia in musica il repertorio dei Kaláka

 

Hanno regalato al pubblico di Modica il loro repertorio piů leggero, ma sempre altamente poetico.
I Kaláka, storico gruppo folk ungherese formatosi nel 1969, hanno infatti la peculiaritŕ di musicare e cantare delle poesie. In occasione di Rapsodia ungherese, appuntamento inserito nel cartellone di Parole & Musica tenutosi domenica 26 febbraio a Palazzo Grimaldi di Modica, hanno selezionato diciassette brani-poesie divertenti e surreali. Intrisi di elementi naturalistici e dei forti legami - tanto forti da arrivare alle sovrapposizioni - tra natura e uomo, come nel caso di Embersólyom (Uomo falco) di Anna Kiss il cui tema č la metamorfosi in falco dell’uomo prossimo alla dipartita, e di Valaki jár a fák hegyén (Qualcuno passa sulle cime degli alberi) di Sándor Kányádi, moderna preghiera in cui si racconta la credenza ungherese secondo la quale ogni uomo, dopo morto, si trasforma in una stella; prettamente giocosi come Zenemű két kézre (Musica per due mani) di Jandl Ernst; piů lirici come Rózsa, rózsa (Rosa, rosa) di Sándor Weöres, o “impegnati” al pari di És keressük az igazsáot (E cerchiamo la veritŕ) di Attila József, tutti i brani sono stati applauditissimi.

Con le loro quattro voci, Gábor Becze (contrabbasso e chitarra), Dániel Gryllus (flauti, zither, panpipe, clarinetto, tarogato, cornamusa), Vilmos Gryllus (violoncello, chitarra, charango, liuto moldavo, jews harp) e Balázs Radványi (mandolino, chitarra a 12 corde, ukulele, cuatro, viola, kalimba) hanno affascinato e coinvolto il pubblico che per due volte ha chiesto, e ottenuto, un bis.

Efficace e molto apprezzata la presentazione, brano dopo brano, ad opera di Zoltan Fazekas, che ha permesso agli intervenuti di comprendere tutte le tematiche affrontate. Dello stesso Fazekas e di Nicoletta Sanfilippo č stato il compito di curare la parte letteraria dell’incontro: Stiamo su una cima selvaggia e Un bacio a metŕ baciato di Endre Ady, Mi hai fatto diventare bambino di Attila József e Vuoi giocare? di Dezső Kosztolányi, poi cantata dal gruppo, le poesie selezionate ed interpretate. In chiusura di concerto, come dopo ogni appuntamento di Parole & Musica, spazio al gusto con il drink curato dal Caffč Hemingway.

Ricco di sapori ungheresi, il buffet č stato servito nella Sala del Granaio, sala che ospita Uscita d’emergenza, interessante mostra fotografica di Zoltan Fazekas, organizzata dalla Fondazione Grimaldi e visitabile fino a domenica 12 marzo.
 
       
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