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News inserita il 14/02/2007 10:11:37
 
CÁMARA NEGRA con MANUEL LIÑÁN & OLGA PERICET
 
E’ stato presentato presso l’Academia de Arte Flamenco, nel corso di una conferenza stampa, lo spettacolo di flamenco CAMARA NEGRA che andrà in scena il prossimo giovedì 22 febbraio al Teatro Orfeo di taranto con inizio alle ore 21. Lo spettacolo, organizzato dalla stessa “Accademia de Arte Flamenco” di Alessandra Lo Savio e “Locos de Remate” di Raffaella Tonelli, vedrà ospiti per la prima volta nella nostra città la prestigiosa compagnia di chiara fama Manuel Liñán e Olga Pericet, ospite dei più importanti festival internazionali di danza. Un vero evento per la città di Taranto che vuole aprire nuovi orizzonti verso la danza contemporanea.

Camara negra è uno spettacolo che ha un unico denominatore comune: il fondale nero del teatro. Segue un iter che va dal flamenco tradizionale al flamenco più attuale arricchito da elementi della danza contemporanea. Uno spettacolo intimista, dove protagoniste sono le sensazioni e le emozioni. Particolare attenzione per le luci, le ombre, i silenzi, la musica, i vestiti: ballerini e musicisti, ciascuno con un proprio stile, definito. La prima parte dello spettacolo recupera palos (generi) della tradizione flamenca come: la Caña, el zapateado, la petenera, un omaggio al flamenco antico arricchito dallo stile originale di questi quattro ballerini. Utilizzano elementi caratteristici che ci ricordano la tradizione e che sono un po’ in disuso nella danza flamenca attuale quali: la bata de cola, le nacchere ed il manton. Così come il virtuosismo del zapateado interpretato all’unisono da due dei ballerini in cui le palmas sono l’unico strumento. La seconda parte contiene due delle coreografie premiate al XIII Certamen de Danza Espanola y Flamenco de Madrid. In Camara negra la danza parla da sola, gli artisti convertono emozioni in movimento, utilizzando come cornice questa Camara magica e nera che è il palcoscenico di un teatro.

I biglietti, il cui costo è di € 25 per la platea e prima galleria e € 20 per la seconda e terza galleria, sono in vendita a Taranto presso il BOX-OFFICE di via Anfiteatro n. 232 - tel. 099.4540763, presso la sede dell’ACADEMIA DE ARTE FLAMENCO in via Acclavio n. 2 - tel. 099.4590207 e presso gli AMICI DELLA MUSICA “ARCANGELO SPERANZA” in via Toscana n. 24/d - tel. 099.7303972. Per ulteriori info chiamare lo 099.4590207

Manuel Liñán

Nato a Granada, comincia i suoi studi di danza con maestri come Manolete e Mario Maya. Nel 1997 si trasferisce a Madrid dopo aver partecipato a numerosi festivals e spettacoli in tutta l’Andalucia, dove continua la sua formazione con La China e Manuel Reyes . Nel 1998 forma parte della Compañía Carmen Cortés con lo spettacolo "Salomé". Nella Compañía Adrián Galia debutta nel festival Mont de Marsan. Nello stesso anno participa alla Bienal de Sevilla come solista nello spettacolo "Gitanos del Sacromonte" ed è finalista nel concorso di questo festival.. Nel 1999 partecipa in “Campanas Flamencas"e "Maya", L’ultimo diretto da Juan Andrés Maya.

Nel 2000 è primo ballerino nella Compañía Merche Esmeralda debuttando nel Gran Teatro de Córdoba e fa anche parte della Compañía Manolete nel Festival de Mérida. Questo stesso anno debutta a Madrid l’opera flamenca "La casa de Bernarda Alba" diretta da La Tati nella quale collabora come aiutante di direzione. Nel 2002 forma parte della Compañía Rafaela Carrasco con lo spettacolo "Música en el cuerpo". E’ anche solista nel festival Los Tarantos nello spettacolo "Homenaje a Camarón" celebrato a Madrid, ottenendo buonissime critiche. Nel 2003 crea insieme a Olga Pericet, Daniel Doña e Marco Flores la compañía ESS3 Movimiento che debutta con "Un Millón de Emociones" in qualità di attrazione nei tablaos prestigiosi di Madrid come Casa Patas y LasCarboneras.

Nel 2004 partecipa al XIII Certamen de Danza Española y Flamenco de Madrid con la coreografia "Madame Soledad" ricevendo il Primo Premio de Coreografía solista ed il primo Premio al Ballerino Eccellente. Debutta nella XIII Bienal de Flamenco de Sevilla insieme a Belén Maya e Rafaela Carrasco "Los Caminos de Lorca", produzione del Centro Andaluz de Danza asesorada por Cristina Hoyos. Inaugura il Premio Lorca a New York con lo spettacolo di Curro Albaicín.

Nel 2005 fu artista invitato nel XIV Certamen de Danza Española y flamenco de Madrid e ha partecipato insieme a Marco Flores con lo spettacolo "2 en Compañía" al VII Festival Flamenco Tío Luis, el de la Juliana e in un ciclo della Pradillo: La Otra Mirada del Flamenco. Attualmente ha formato insieme ad Olga Pericet la compañía Manuel Liñán & Olga Pericet con la quale ha debuttato con grande successo lo spettacolo "Cámara Negra" . Nel 2006 ha partecipato al Flamenco Festival di Londra insieme a Marco Flores e Olga Pericet con "Chanta la Mui" e al Festival de Jerez con "2enCompañía" insieme a Marco Flores. Olga Pericet

Ottiene il suo diploma in Danza Española y Flamenco en Córdoba, la sua città natalel. Più tardi si trasferisce a Sevilla per studiare con Matilde Coral, Manolo Marín o La Toná. E a Madrid con Granero, Cristóbal Reyes y Milagros Mengíbar tra tanti altri. Nel 1998, dopo aver ballato per tre anni in vari tablaos rinomati, entra a far parte della Compañía Rafael Amargo.

Nel 2001 debutta con questa compañía "Poeta en Nueva York" come prima ballerina. Nel 2002 è artista invitata nel Festival de Danza de La Habana insieme a Julio Bocca, Tamara Rojo e al Ballet Nacional de Cuba. In questo stesso anno forma parte della Compañía Rafaela Carrasco. Nel 2003 crea la Compañía ESS3 Movimiento insieme a Daniel Doña, Manuel Liñán e Marco Flores, codirigendosiendo nello spettacolo "Un millón de Emociones" condividendo il palcoscenico con Dorantes, Montse Cortés, Lienz Chang, Maite Bajo y Miguel Ángel Berna nel Palacio de Congresos de Madrid all’interno del festival Millenium e nel Palau de la Música. Prima ballerina della Compañía Rafael Amargo nello spettacolo "El Amor Brujo" debuttando nella Quincena Donostiarra, ricevendo buonissime critiche. Nel 2004 debutta come coreografa e prima ballerina dello spettacolo "Bolero, cartas de amor y desamor", insieme a Edith Salazar, con testo di Espido Freire y las actuaciones de Lucía Bosé, Terele Pávez, Antonia Sanjuán y Loles León, con eccellenti critiche. Collabora con il Nuevo Ballet Español nel ruolo di Ama de Julieta nell’opera "Romeo y Julieta" e debutta anche con "Tierra". Partecipa al XIII Certamen Coreográfico de Danza Española y Flamenco de Madrid con la coreografia "Suite en Cámara Negra", ricevendo il Primo Premio a la Coreografía y 1er Premio a la Música, composta da José Luis Montón y Fernando de la Rua. Fondatrice e co-direttrice della compañía de danza Manuel Liñán & Olga Pericet con la quale debutta con lo spettacolo "Cámara Negra". Grande successo da parte del pubblico. E’ artista invitata nella Compañía Residente Miguel Ángel Berna de Zaragoza e partecipa allo spettacolo "Las trece rosas" della compañía Arrieritos. Nel 2006 con lo spettacolo "Chanta la mui" insieme a Marco Flores e Manuel Liñán, participa al Flamenco Festival di Londra.

CRITICHE SULLO SPETTACOLO

IMPECCABILE, EQUILIBRATO ED EMOTIVO / 01-04-2006

Impeccabile, equilibrato ed emotivo possiamo definire lo spettacolo di questi giovani artisti Manuel Liñán e Olga Pericet i quali stanno aprendo, senza alcun dubbio, un nuovo cammino importante. Capacità creativa, dominio del ritmo, del corpo e della scena. Particolare attenzione per le luci, le ombre, i silenzi, la musica, i vestiti e tutti i dettagli che svelano il grande impegno.
Una volta acquisite le conoscenze imprescindibili della tecnica e portate con dignità assoluta sulla scena viene la parte più complicata…ordinare le emozioni, tirarle fuori, metterle a nudo, trasmetterle attraverso un linguaggio proprio del corpo, attraverso il flamenco, la danza. E’ senza dubbio uno spettacolo onestamente lavorato. Dalla Caña alla Petenera interpretate magnificamente da Olga Pericet che abilmente recupera il gusto per il cante e per la musica con una forma genuina, sobria, nuova e volendo rischiosa, si passa a “Suite en Camara Negra”, insieme a Marco Flores, premiata per la sua qualità, al zapateado e a “Madame Soledad” di Manuel Liñán, uno sguardo silenzioso sulla condizione umana davanti alla solitudine.
In Madame Soledad si raggiunge una beatitudine poetica. Chapeau, impeccabile il suono preciso dei suoi piedi, sorprendente la sua capacità interpretativa e soprattutto suggestiva la forma di danzare sul monologo all’inizio della coreografia. Un’intensa ma razionalizzata emozione carica di surrealismo Non c’è da meravigliarsi se poi due delle coreografie di questo spettacolo furono premiate in occasioni quali festival nazionali. Gli artisti terminano lo spettacolo con una coreografia di Daniel Dona dallo stile danzistico-umoristico, di elevatissima qualità. che vuole essere una dimostrazione di quello che queste brillanti figure del baile sono capaci di dare di se stessi Ognuno dei quattro ballerini apporta importanti elementi coreografici sulla base personale, soggettiva di intendere la danza, unendo quindi in alcune coreografie il flamenco e la danza contemporanea ottenendo risultati ottimi. Olga Pericet, ballerina e bailaora per eccellenza, Manuel Linan, dotato di sensibilità, peso e creatività, Marco Flores la freschezza e flamencura e Daniel Dona la danza con logica e senza limiti e noi, il pubblico, trasportati dalle sensazioni che dalla “camara negra” del palcoscenico ci travolgono. Questi quattro ballerini e “Bailaores” danzano con gusto e grande presenza scenica, eccellente collocazione Se si tratta di formare ed informare il pubblico, di emozionare ed emozionarsi, questo spettacolo ci riesce. Eccezionale il quadro musicale che si avvale di artsti rilevanti. La creazione musicale è opera di José Luis Montón, Fernando De La Rua, Jesús Pimentel e Arcadio Marín..

Juan Pinilla

Liñán e Pericet dimostrano che il baile è un tipo di espressione intima ed autonoma che prescinde da un argomento per sviluppare una coreografia. Ciò di cui si ha bisogno sono idee e formule per esprimerle. In “Camara negra” assistiamo ad un susseguirsi di stili del flamenco. Uno spettacolo sobrio, sensibile e raffinato. I giochi di luci costituiscono l’unico elemento scenografico e sono in perfetta sintonia con le azioni. Originalità, chiarezza di idee e profondo rispetto verso la tradizione e, allo stesso tempo rifiuto verso il topico e la ripetizione di schemi. Ballerini e coreografi come Manuel e Olga sono senza dubbio il futuro della danza flamenca.

Manuel Moraga