Personaggi

L'ARCIVESCOVO TOMMASO BECKET: basso
TRE SACERDOTI DELLA CATTEDRALE: tenore, baritono, basso
UN ARALDO: tenore.
QUATTRO CAVALIERI DEL RE: tenore e bassi
QUARTRO TENTATORI: tenore e bassi
DUE CORIFEE: soprano e mezzosoprano.
Cori: le donne di Canterbury, sacerdoti, fanciulli.

A CANTERBURY, NEL DICEMBRE 1170.

Atto primo - Uno spiazzo fra la cattedrale e l'arcivescovado a Canterbury.
Un gruppo di donne sosta vicino alla chiesa: con la pazienza dei poveri e degli umili, che hanno tutto da temere e poco da sperare, esse attendono il ritorno del loro arcivescovo Tommaso Becket.
Egli è stato lontano sette anni; i contrasti con la monarchia, che lo costrinsero all'esilio, non sono ancora sopiti.
Le donne temono che il suo ritorno porti lotte e nuovi disagi per la povera gente. A tre Sacerdoti un Araldo annunzia adesso che, d'accordo con il Papa e il Re di Francia, l'arcivescovo è sbarcato in Inghilterra e sta per arrivare.
I Sacerdoti si avviano ad incontrarlo; il prelato fa il suo ingresso, benedice le donne inginocchiate al suo passaggio e si ritira nell'arcivescovado.

Lo studio dell'Arcivescovo.
Tommaso conferma ai tre Sacerdoti la difficoltà della sua posizione in Inghilterra dove ha tuttora molti potenti nemici. Ed ecco entrare il primo Tentatore: egli invita l'arcivescovo a tornare alla spensierata sua vita di compagno di piaceri del re.
Il secondo Tentatore esorta il prelato a riassumere il potere politico. Il terzo Tentatore suggerisce all'Arcivescovo di mettersi a capo di una ribellione popolare per rovesciare la monarchia.
Infine, da quarto Tentatore affiora la lusinga più pericolosa e sottile: l'offerta del martirio. L'Arcivescovo intuisce le varie insidie; e si rifugia nella preghiera.
Si rialza rasserenato: non desidera nulla per sé, neanche la gloria postuma del martirio; si rimetterà in tutto alla volontà di Dio.

Intermezzo - L'interno della cattedrale.
E' la mattina di Natale; l'Arcivescovo esorta la folla a meditare sul Mistero della Natività.
Poi conclude la predica asserendo che vero martire cristiano è colui che, non per volontà propria ma come segno della volontà di Dio, accetta anche il martirio.

Atto secondo - Lo spiazzo fra la cattedrale e l'arcivescovado. Le donne di Canterbury sono ancora in timorosa attesa.
Entrano quattro Cavalieri e chiedono di parlare all'Arcivescovo, da parte del Re.
Quando Tommaso si presenta, lo accusano di avere tradito il sovrano e gli ordinano di abbandonare il paese. Il prelato rifiuta di obbedire; il Re non ha facoltà di separare il Pastore dal suo gregge.

Interno della cattedrale.
Tommaso, trascinato a forza dai tre Sacerdoti, si è rifugiato dentro la chiesa. Ma l'arcivescovo non vuole che le porte restino sprangate: l'ingresso nella casa di Dio non deve essere impedito a nessuno. I Cavalieri, armati, entrano reclamando a gran voce il traditore Tommaso che li affronta con calma, affidando a Dio la sua causa.
I Cavalieri disperdono i Sacerdoti, raggiungono l'arcivescovo sui gradini dell'altare e lo uccidono fra le grida di orrore di tutti. Rivolgendosi agli spettatori, essi tentano di giustificare il loro atto; non hanno agito per interesse personale e forse il Re stesso non li approverà; ma non c'era altro modo per risolvere il dualismo fra Chiesa e Monarchia che teneva a disagio tutto il paese.
Del resto è stato l'arcivescovo stesso a provocare questa soluzione, non fuggendo il pericolo, ma mostrando di desiderare il martirio fino al punto di permettere ai Cavalieri di entrare in chiesa pur sapendo che essi erano armati. Non è stato un assassinio ma, praticamente, un suicidio. Quando i Cavalieri si sono allontanati, tutto il popolo invoca Dio e il Beato Tommaso Becket.