Allievo di Tebaldini al Conservatorio di Parma, diventa insegnante di composizione nello stesso Istituto nel 1907, dopo un'esperienza come maestro sostituto nel Teatro della città natale nel 1901-2.
Nel 1908 si trasferisce a Firenze per insegnare al Conservatorio (ed esserne direttore dal 1917 al 1923) e nello stesso anno esordisce con le musiche di scena per La Nave di D'Annunzio. Lo stesso scrittore in seguito adatta per lui il testo della tragedia Fedra, che va in scena alla Scala nel 1915.

Tra le successive opere sono di particolare interesse Debora e Jaele, Fra' Gherardo, Lo straniero, La figlia di Iorio, Assassinio nella cattedrale, Clitennestra. Ha lasciato anche musica corale, per film, da camera e sinfonica (tra cui Concerto dell'estate e il concerto per pianoforte Canti della stagione alta) e liriche per canto e pianoforte, da molti ritenute come le composizioni più riuscite.
Per tutta la vita ha continuato a dedicarsi all'insegnamento, dirigendo il Conservatorio di Milano dal 1923 e come professore di composizione ai corsi di perfezionamento di Santa Cecilia, dal 1936 al 1958. Ha anche esercitato l'attività di critico musicale ed ha scritto importanti libri, come La musica dei Greci (1914), Intermezzi critici (1921), Musica e dramma (1945), La musica italiana dell'Ottocento (1946).