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Un appello dalla Scuola di Musica “Giuseppe Bonamici” di Pisa |
Riceviamo questo appello e con tristezza lo pubblichiamo
Cari amici, colleghi musicisti, allievi, appassionati,
vi
scrivono i rappresentanti della scuola di musica Giuseppe Bonamici di Pisa.
La convenzione quinquennale che regolava i rapporti tra la scuola e il
comune di Pisa e' scaduta e non è stata rinnovata; il Comune (Ufficio
Patrimonio) ci ha inviato un'ingiunzione a "liberare i locali da persone e cose
entro il 30 giugno".
Questo potrebbe determinare la chiusura della più
grande scuola di musica della provincia di Pisa, tra le più grandi della
Toscana, per la messa in vendita (all'asta) dell'immobile dove la scuola ha
sede, senza che sia ancora stata prospettata la minima soluzione alternativa.
La Scuola, com'è noto, vive, per il 95%, delle quote versate dai soci,
caso unico in Italia per scuole di questa dimensione; le istituzioni locali da
sempre evitano di finanziarla, sostenerla, riconoscerla degnamente, salvo
contributi assolutamente minimi, irrisori se confrontati con altre scuole di
musica dai numeri e dal livello ben inferiori alla nostra.
CHIEDIAMO URGENTEMENTE LA TUA SOLIDARIETA'
SCRIVI un e-mail indicando nell'oggetto: " SOLIDARIETA'
ALLA BONAMICI! "
scrivendo nel testo dell'e mail chi sei, e un
messaggio di solidarietà e di protesta come: "UNA SEDE E UN SOSTEGNO PER LA
PIU' GRANDE SCUOLA DELLA PROVINCIA!" e invita amici, parenti, conoscenti che
siano interessati in qualsiasi modo alla musica a fare altrettanto!
copiando e incollando gli indirizzi seguenti:
p.fontanelli@comune.pisa.it,s.bernardini@comune.pisa.it
s.cortopassi@comune.pisa.it
c.macaluso@comune.pisa.it
g.sardu@comune.pisa.it b.storchi@comune.pisa.it
a.pieroni@provincia.pisa.it v.guerrini@provincia.pisa.it
segreteria@scuolabonamicipisa.it
pisa.it@iltirreno.it
i destinatari sono:
PAOLO FONTANELLI Sindaco SONIA
BERNARDINI Assessore - Politiche Socio-Educative e Scolastiche - Consulta
studenti universitari SERGIO CORTOPASSI Assessore - Bilancio - Patrimonio
CARLO MACALUSO Assessore - Politiche Sociali GIUSEPPE SARDU Assessore -
Urbanistica BIANCA MARIA STORCHI Assessore- Cultura - Beni Culturali e
Sistema Museale - Politiche Giovanili - Manifestazioni Storiche ANDREA
PIERONI - Presidente della Provincia di Pisa VENANZIO GUERRINI - Provincia
di Pisa - Area socio-culturale
(Gli indirizzi e mail sono stati
ricavati da siti pubblicati sul web; è quindi lecito usarli).
Ti
ringraziamo a nome dei 318 soci, delle loro famiglie, dei 35 docenti, del
personale della scuola, e di tutte le persone che sperano ancora nel futuro
della musica in Italia.
INFORMAZIONI, DATI E APPROFONDIMENTI PER
CHI FOSSE INTERESSATO.
I NUMERI: Allievi: 318
(tutti gli allievi sono soci) al 6 marzo 2006; Dipartimenti: 7
(musica classica, musica leggera, musica etnica, musica antica, musica jazz,
musica contemporanea, musicoterapia). Insegnanti: 35
Personale: il Direttore; 1 segretaria; 1 contabile; 4 soci
collaboratori. Finanziamenti complessivi: circa 9.000 euro / anno
(sic!) fra Regione, Provincia e Comune (legge regionale 88/94) (per fare un
esempio di una realtà certamente diversa sotto molti aspetti, ma indicativo:
Istituto Mascagni, Livorno, 450 allievi, finanziamenti: circa 1.800.000
euro/anno fra Provincia e Comune di Livorno); la scuola non riceve altri
finanziamenti: è autosufficiente per il 95,5 % !!! Affitto pagato al
comune: circa 5.000 euro / anno. Corsi anno scolastico 2004-2005:
167 (riconosciuti dalla provincia in base alla legge 88/94). Attivita'
con disabili presente da anni, limitata rispetto alle potenzialità a causa della
mancanza di abbattimento delle barriere architettoniche, lamentata da anni;
Anni di attività della scuola: 26. Costo mensile: 100 ó (1
corso di strumento + 2 complementari, tot. 3 lezioni settimanali). L'incidenza
delle quote degli allievi nelle entrate generali della scuola è pari a circa il
98 % del totale. E' segno che la scuola esiste solo e esclusivamente grazie
all'apprezzamento che riceve dal pubblico e dagli utenti. Lezioni : 34
annue in 10 mesi, per ogni corso. Iniziative extradidattiche, anno
scolastico 2005-2006: circa 60 appuntamenti, oltre ai saggi, per un totale
di un'iniziativa extradidattica circa ogni 3 giorni, tutte attivita' gratuite
(lezioni concerto, incontri con compositori, liutai, operatori, concerti).
1 giornale musicale gratuito (16 numeri) regolarmente iscritto al
tribunale e diretto da un giornalista professionista, interamente realizzato da
musicisti volontari (docenti e allievi) della scuola. 3 cd di jazz
originale pubblicati.
Unica scuola della provincia a
selezionare i docenti attraverso graduatorie.
La scuola ha
promosso nel dicembre 2003 il primo coordinamento delle scuole di musica della
provincia (CSMP) e ha presentato all'inizio del 2006 un progetto di
coordinamento delle scuole della città.
A oggi, l'unica
comunicazione avuta con il sindaco e' stata una breve botta e risposta sul
Tirreno di 8 mesi fa: il direttore della Bonamici Andrea Pellegrini, come
chiunque altro, ha saputo solo leggendo il giornale (!!) che la sede della
scuola era stata messa all'asta (!!).
APPROFONDIMENTI In
base alla convenzione stipulata il 28 novembre 2000, scaduta nel gennaio 2006,
con l'amministrazione comunale, la scuola aveva instaurato quello che doveva
essere un "rapporto continuativo di collaborazione"(citiamo dalla convenzione)
con il Comune, a fronte di una "domanda considerevole, quantitativa e
qualitativa, di formazione musicale proveniente soprattutto dall'utenza
giovanile che si rivolge alla scuola Bonamici per l'esperienza ormai consolidata
e riconosciuta di realtà didattico-formativa-artistica"; questo rapporto
intendeva consolidarsi in una "collaborazione con la succitata scuola [...] e
sviluppare l'attività [...] sul territorio attraverso [...] la promozione di
manifestazioni [...] di indubbio valore e portata artistico-musicale". Il Comune
si impegnava quindi a "concedere il patrocinio, la stampa gratuita presso la
Tipografia Comunale del materiale pubblicitario relativo all'attività
concordata", "Concedere uno specifico contributo unico annuale" "(per il 2000,
di lire 5.000.000)"; "concedere per la durata di 5 anni i locali posti presso i
Frati Bigi", a un costo di concessione "stabilito nel 10% di quello stimato con
criteri di mercato", ovvero "lire 4.089.312" annue, poi aumentate in base
all'aumento dei mq. messi a disposizione della scuola, sempre all'interno dei
Frati Bigi (abbattimento previsto dalle leggi dello stato).
Il comune
non ha erogato, contrariamente agli impegni assunti nella convenzione, alcun
contributo "annuale" alla scuola, salvo i detti £5.000.000 nel 2000 e ó2584,28
nel 2002, neanche a fronte del sempre maggiore impatto sul territorio
dell'azione della scuola, a livello qualitativo e quantitativo (la scuola ha
toccato nel 2005 il numero di 387 allievi).
Nulli sono stati gli
interventi di supporto, da parte dell'amministrazione comunale, alle attività
della scuola, salvo la concessione dell'immobile a un affitto non di mercato.
Del tutto assente è stato ogni supporto da parte della tipografia
comunale.
Del tutto inesistente è stato ogni atteso chiarimento riguardo
a annose questioni tutt'ora aperte, diverse volte sollevate; ad esempio riguardo
all'incomprensibile possibilità per altre associazioni presenti nell'immobile,
di portata ben minore, di effettuare attività musicali a qualsiasi ora,
contrariamente alle limitazioni a noi imposte; riguardo alla necessità di
convivere con altre realtà all'interno dello spazio dei Frati Bigi, con le
conseguenti difficoltà legate alla coabitazione forzata; riguardo alla necessità
di ristrutturazione e riqualificazione dei locali, ormai fatiscenti, culminata
nella caduta, per fortuna avvenuta in estate, di tutti gli imbotti in pietra dei
cornicioni delle finestre; riguardo alla necessità, anche questa più volte
evidenziata, di abbattimento delle barriere architettoniche, che da anni causa
ad esempio l'impossibilità di lavorare per un nostro docente tetraplegico, che
avrebbe allievi interessati al suo corso ma non può salire le scale, alla faccia
delle politiche di pari opportunità tanto sbandierate; infine, riguardo alla
necessità di ripristino di alcuni servizi igienici, anche essi del tutto
inadeguati, eccetera.
La futura collocazione della sede della scuola,
visto che la convenzione succitata è scaduta a gennaio 2006, rappresenta un
problema delicatissimo e urgente pure del tutto eluso dall'amministrazione (in
18 mesi non abbiamo ricevuto dal sindaco neanche una telefonata), per la
soluzione del quale pure non sussiste neanche un'ipotesi; a oggi, infatti, la
maggiore scuola di musica della provincia è posta nella reale condizione di
dover parcheggiare, il 1° luglio prossimo, i pianoforti e tutto il materiale
letteralmente sul marciapiede di via Matteucci.
La nostra scuola è del
tutto in regola con il pagamento del canone di affitto, e anzi si è offerta di
continuare a pagarlo finché non sarà individuata un'altra sede, in una
comunicazione inviata il 12 gennaio scorso al Comune di Pisa - Dipartimento
Risorse e Organizzazione - Servizio Gestione del Patrimoni - Unità Patrimonio,
comunicazione che, come moltissime altre, e come molte richieste di incontro
inviate al Sindaco negli ultimi anni, non ha ricevuto alcuna risposta e neanche
un cenno di ricezione.
Le istituzioni locali non hanno chiaro quale
sia il problema, e di che portata esso sia.
Il primo problema
e' la paradossale ancora totale mancanza di conoscenza della nostra situazione
da parte delle istituzioni e della citta'. Una frase tipo puo' essere quella
pronunciata recentemente da un amministratore: "si', sappiamo che la Bonamici e'
una scuola grande, con piu' di 100 di allievi...". Sbagliato: i soci sono a oggi
318, lo scorso anno raggiungemmo quota 387; i docenti 35. Dopo 26 anni di
attività, le dimensioni della nostra realta' non sono ancora chiare alle
istituzioni. Questa e' una prima riflessione, disarmante. Il numero dei
concerti, degli allievi, dei corsi, dei soci, delle attivita', pubblicizzato e
comunicato in ogni modo da anni, non e' noto. Pure, la scuola ha 26 anni; e ha
inviato sempre, ai vari amministratori e alla stampa, tutte le informazioni
sulle proprie attivita'; e ancora, ad esempio, e' la provincia, su vaglio
preventivo del comune, che storna alla Bonamici i finanziamenti della legge
regionale 88/94, in base alle dimensioni della scuola, note da tempo, e ogni
anno tutti i numeri vengono inviati, vagliati, verificati dalle istituzioni
preposte. Ma poi dimenticati? Perchè?
Di conseguenza, non si ha idea
del ruolo che la nostra scuola svolge nel contesto generale.
La Bonamici (che in autunno farà diplomare 3 allievi, che
conseguiranno un titolo, com'è noto, pari a una laurea di primo livello:
dovranno studiare, da luglio a settembre, sul marciapiede????), dovra' preparare
gli allievi interessati a entrare ai corsi superiori dei conservatori, divenuti
facolta' universitarie a tutti gli effetti. In questo senso, l'attività e
l'esperienza della Bonamici potrebbero configurarsi per la città e
l'amministrazione come un'opportunita'. Invece, siamo ancora a lottare per avere
un tetto sulla testa. Il comune e la provincia agiscono verso l'istruzione
musicale in modo del tutto anomalo a livello nazionale: sono infatti convinte
che, anzi, la Bonamici che dovrebbe "prepararsi a sacrifici" (leggi "smettere di
esistere"...), smettere di sperare negli "aiuti ricevuti quest'anno dal comune"
(zero..), smettere di confidare in "aiuti e appoggi" (mai avuti...) da parte di
istituzioni che "non hanno fra i loro doveri istituzionali quello di divulgare
la cultura musicale" (hanno detto proprio così!). Com'e' noto, non c'e'
provincia e comune italiano che, magari in parte, non sovvenzioni scuole di
musica. Per esempio, basta spostarsi di 20 km a nord o a sud e trovare
istituzioni didattiche musicali di altissimo livello (e costo) sovvenzionate
direttamente dagli enti locali: a Pistoia, Vecchiano, Cecina, Lucca, Livorno,
Rosignano, Prato... Le osservazioni che abbiamo fatto in questo senso sono
cadute tutte nel vuoto assoluto.
Non sono "soldi" che chiediamo.
Chiediamo una sede.
Il Comune NON PUO' CHIEDERCI DI "FARE SACRIFICI"
perché è esattamente quello che facciamo da decenni: non può considerare come
"GROSSO CONTRIBUTO" da parte sua l'unico fatto consistente nell'abbattimento
(fin'ora effettuato) del costo dell'affitto a nostro carico, perché UNA SCUOLA
DI MUSICA NON PRODUCE RICCHEZZA e quindi TUTTI SANNO che in ogni caso NON PUO' E
NON DEVE PAGARE UN AFFITTO A PREZZO DI MERCATO. E' IMPOSSIBILE. EQUIVARREBBE
COMUNQUE A CHIUDERE LA SCUOLA.
CHIEDIAMO: ANCHE PISA E' IN TOSCANA
?
Associazione Scuola di Musica Giuseppe Bonamici www.scuolabonamicipisa.it Via
Carlo Matteucci, 20 - 56124 Pisa - tel. - fax: 050 540450 - 348 0414 547
e-mail: segreteria@scuolabonamicipisa.it
Codice Fiscale: 93035370506 Aderente al CSMP - Coordinamento delle
Scuole di Musica della Provincia di Pisa
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