Ricco di effetti a sorpresa, intenso, esuberante, il Terzo concerto per pianoforte di Prokof’ev seduce l’ascoltatore fin dalle prime battute.
Quando lo ascoltò a San Pietroburgo eseguito dal pianista georgiano Aleksandr Toradze e diretto da Valery Gergiev, Gianandrea Noseda ne rimase folgorato e non è un caso quindi che per il suo debutto sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, abbia proposto l’esecuzione dell’intero ciclo dei Concerti pianistici di Prokof’ev proprio con Toradze solista.
Nel corso della stagione 1999-2000 abbiamo ascoltato il Quarto concerto per la mano sinistra e il Primo, e negli anni successivi il Secondo e il Quinto.
Quest’anno il Terzo, concepito da Prokof’ev per conquistare il pubblico come pianista prima ancora che come compositore, esigerà la ricerca di nuovi equilibri con un interprete stupefacente come Toradze, perché sempre disposto – parole di Noseda – «a non dare mai niente per scontato, per sicuro». Così, ritornando alla scintilla iniziale, il ciclo si chiude con geometrica perfezione.
(l.b.)
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